Salvatore Sciarrino: Paesaggi con macerie

Commissione di Icarus vs Muzak a Salvatore Sciarrino, con il sostegno della Fondazione Siemens. Paesaggi con macerie (2022, prima esecuzione mondiale)
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«Non tutti gli artisti manifestano ideali sociali e politici. È un fatto in sé contraddittorio, poiché essi sono impegnati a migliorare la società. Coltivare un linguaggio estetico proprio, infatti, non significa semplicemente un solitario inseguire il bello (che sarebbe comunque relativo): la funzione culturale di chi crea è quella di educare i propri simili a godere i frutti del pensiero umano, dolci o aspri che siano. I grandi della nostra storia fanno da modello nell’impervia ricerca di una nuova prospettiva, nella costruzione di uno stile personale e nel purificarlo senza sosta. Talvolta questa maturazione avviene nell’arco di una vita incredibilmente breve, cito come capita: Masaccio (27 anni), Pergolesi (26), Raffaello (37), Mozart (34), Schubert (31), Schiele (28). Beethoven non ebbe paura di esporsi (né di sbagliare) quando, spinto da un ideale eroico di fratellanza e libertà, scrisse una dedica a Napoleone, e successivamente la tolse. E noi? Le posizioni di compromesso son comode per tirare avanti, specie a chi, pur applicandosi seriamente alla propria arte, rischia un’esistenza non immune da stenti: miseri! Evitiamo persino di discutere con i nostri amici, mentre sta andando a fuoco la casa di fronte. L’universo è periodico. Ci si allontana dall’era delle riforme sociali. Pare tramontare all’orizzonte l’illuminismo. Riaffiorano velenose tendenze razziste strappate a religioni arcaiche e si perde il bisogno di fratellanza che certo è il migliore fra egli ideali, soprattutto in vista di una civiltà globale. Situazione disperata: le perdute identità nazionali dovrebbero germogliare ancora, plasmate dalla coscienza della fratellanza internazionale; su tutto ciò siamo irreparabilmente in ritardo, o stiamo sognando. Restiamo travolti da una disastrosa confusione fra moda tecnologica e scienza, fra burocrazia e governo, fra superstizione e religione. Mi sono chiesto come rispecchiare il mio disagio degli ultimi mesi, dato che la casa dei vicini continua a bruciare e sembra rinata con forza l’unità di un popolo. Non ho mai ignorato la natura sanguinaria che si nasconde fra le masse, che muove l’egoismo dei potenti; oggi però tacere diverrebbe ingiusto e intollerabile per me. In preda all’inquietudine sono dunque nati Paesaggi con macerie. La pittura antica amava mostrare rovine nelle campagne: erano elementi scenografici, testimoni vani di un illustre passato, inseriti in contesti pastorali di estrema povertà. Le mie “macerie”; provengono da alcune Mazurke di Chopin, un rivoluzionario malinconico. Egli era, si sa, polacco ma visse a Parigi, fu precoce campione della fratellanza europea. Le mazurke sono piene di inflessioni etniche forse risognate, inaudite per i loro tempi: musica afferrata da un’immaginazione ricca e inesauribile. Non so se, infine, io sia riuscito a mantenere l’ammirazione per questo musicista patriota e, insieme, a evocare la fragilità in agguato che sbriciola ciò che i nostri padri ci hanno consegnato. Vorrei contrastare, senza polemiche, l’indifferenza che ci opprime e porta molti di noi ad approvare la violenza.»

Salvatore Sciarrino

 

 

Salvatore Sciarrino (Palermo, 1947) si vanta di essere nato libero e non in una scuola di musica. Ha cominciato a comporre dodicenne, da autodidatta; primo concerto pubblico, 1962. Ma Sciarrino considera apprendistato acerbo i lavori anteriori al 1966, perché è allora che si rivela il suo stile personale. C’è qualcosa di veramente particolare che caratterizza questa musica: essa induce un diverso modo di ascoltare, un’emozionante presa di coscienza della realtà e di sé. Si tratta di una squisita rivoluzione musicale: al centro viene posto non più l’autore o la partitura bensì l’ascoltatore. E dopo cinquant’anni il gigantesco catalogo delle composizioni di Sciarrino è tuttora in una fase di sorprendente sviluppo creativo. Compiuti gli studi classici e qualche anno di università nella sua città, nel 1969 il compositore siciliano si è trasferito a Roma e, nel 1977, a Milano. Dal 1983 risiede in Umbria, a Città di Castello.
Ha composto fra l’altro per: Teatro alla Scala, Accademia di Santa Cecilia, RAI, Maggio Musicale Fiorentino, Biennale di Venezia, Teatro La Fenice di Venezia, Teatro Carlo Felice di Genova, Arena di Verona, Operà National de Paris, Staatstheater Stuttgart, Oper Frankfurt, Nationaltheater Mannheim,Wuppertaler Bühnen, Concertgebouw Amsterdam, London Symphony Orchestra, Suntory Hall Tokyo; per i festival di: Domain Musical di Parigi, Schwetzingen, Donaueschingen, Lucerna, Witten, Salisburgo, New York, Wien Modern, Wiener Festwochen, Ensemble Intercontemporain, Berliner Festspiele Musik Biennale, Holland Festival, Alborough, Festival d’Automne di Parigi, Ultima di Oslo, Beethovenfest di Bonn.
Ha pubblicato con Ricordi dal 1969 al 2004; dall’anno seguente l’esclusiva delle sue opere è passata a RAI Trade (oggi RAI Com).
Vastissima la discografia di Sciarrino, che conta più di 140 CD, editi dalle migliori etichette in ambito internazionale, più volte segnalati e premiati.
Oltre che autore della maggior parte dei libretti delle proprie opere teatrali, Sciarrino ha una ricca produzione di articoli, saggi e testi di vario genere; alcuni sono stati scelti e raccolti in Carte da suono, CIDIM – Novecento, 2001. Di rilievo il suo libro interdisciplinare sulla forma musicale Le figure della musica, da Beethoven a oggi, Ricordi 1998.
Ha insegnato nei conservatori di Milano (1974–83), Perugia (1983–87) e Firenze (1987–96). Parallelamente ha tenuto corsi di perfezionamento e masterclass; da segnalare in particolare quelli di Città di Castello dal 1979 al 2000 e i corsi alla Boston University. Al presente tiene corsi di alto perfezionamento di Composizione presso l’Accademia Chigiana di Siena.
Fra il 1978 e il 1980 è stato Direttore Artistico al Teatro Comunale di Bologna.
Accademico di Santa Cecilia (Roma), Accademico delle Belle Arti della Baviera e Accademico delle Arti (Berlino), Laurea honoris causa in Musicologia Università di Palermo, fra gli ultimi premi conferiti a Sciarrino vanno citati:

  • Prince Pierre de Monaco (2003)
  • Premio Internazionale Feltrinelli (2003)
  • Musikpreis Salzburg (2006), premio internazionale di composizione istituito dal Land di Salisburgo.
  • Premio Frontiere della Conoscenza per la musica (2011) della BBVA Fondation.
  • Premio Una vita per la musica (2014) Teatro La Fenice – Associazione Rubenstein di Venezia.
  • Leone d’oro alla carriera per la Musica – Biennale Venezia 2016.

 

 

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