Il sogno di Kubic

Teatro la Soffitta, DAMSlab - Dipartimento delle Arti Piazzetta P. P. Pasolini 5/b, Bologna
26 maggio 2023

Il sogno di Kubic, opera in 4 scene di Cristiana Palandri

 

  • Scena 1. Nostalgia della terra

  • Scena 2.1. Kubic
  • Scena 2.2. Senza rive né confini
  • Scena 2.3. Corpi celesti

  • Scena 3.1. Altrove
  • Scena 3.2. La metamorfosi
  • Scena 3.3. Dispositivi di sogni reali

  • Scena 4. Una immensa nullità

 

 

 

Musica, testi e regia: Cristiana Palandri
Scenografia: Cristiana Palandri e Rosario Grieco
Video e luci: Rosario Grieco
Coreografia: Cristian Cucco
Danzatrice: Camilla Paris

La canzone “Altrove” è di Marco Castoldi, in arte Morgan.

Il sogno di Kubic è liberamente ispirato al romanzo Ubik di Philip K. Dick (1969).

 

Icarus vs Muzak

«Un concerto, una danza, proiezioni, spazio, intimità, una scena, i sensi: immagini, corpi, movimento, sulla soglia tra percepibile e impercepibile. La dimensione onirica è amplificata tecnicamente in figure e paesaggi. Le luci tracciano i confini dell’azione. Il corpo è un dispositivo tecnico incarnato nel rito antico e sfinente di un ballo rituale.

Non importa sapere. Se Kubic sia sopravvissuto a una terra spenta e disabitata. Se senta e pensi alla sua specie, a un mondo scomparso, da una colonia extraterrestre. Se la realtà dei suoi sogni si trovi tra le pieghe di una immensa solitudine o se sia lui stesso il sogno di altre forme di vita – noi compresi, che desiderano trovarsi altrove. Anche dentro di lui. In spazi che non esistono più o non sono mai esistiti. Nella forma della dipendenza di ognuno da tutti e di tutto da quello che resta. La veglia di un naufrago. Non importa sapere se Andrea, la donna che ci appare, sia Kubic in altra forma o essere autonomo, umano e vivente, un’allucinazione.

Nel Sogno di Kubic tutto è fantasma. La veglia sonno, i pensieri vincoli, le illusioni possibilità e dolore, il corpo dissolto fino a godere dell’abbandono. Alla deriva di macchine oniriche e corpi celesti. Mentre restano in noi, vigili, l’occhio e l’ascolto. L’orbita di un’eclissi.»

Cristiana Palandri

 

 

Bando Urban Opera Festival del DAMS, Bologna


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